Identificare difetti strutturali, ponti termici, guasti, perdite e molto altro è una pratica quotidiana svolta dai professionisti del nostro studio.
Il nostro studio dispone di tutta la strumentazione necessaria per il collaudo e la diagnosi energetica degli edifici. Nella pagina Professionisti e Strumentazione sono stati catalogati i principali strumenti a disposizione dei tecnici del nostro studio.
COLLAUDO ENERGETICO
CHE COS’E’ IL COLLAUDO ENERGETICO?
Il collaudo energetico degli edifici è utile per verificare la buona esecuzione dell’edificio e soprattutto per verificare se sia attendibile la classe energetica attribuitagli in base ai calcoli teorici eseguiti.
Il collaudo energetico è utile per l’esecuzione di una corretta certificazione energetica in quanto è necessario verificare i risultati di classe energetica (ottenuti attraverso elaborazioni teoriche, con software specifici), mediante misure in opera, da eseguirsi durante la fase di certificazione dell’edificio.
L’emanazione delle recenti normative sul rendimento energetico in edilizia, sollevano il problema delle modalità di verifica dei parametri di calcolo utilizzati per la redazione del certificato energetico. Si tratta di capire se il certificato energetico possa essere redatto sulla base dei valori dichiarati dai fornitori dei materiali, ipotizzando la corretta e scrupolosa esecuzione di quanto progettato, o se sia più opportuno verificare tali valori dichiarati, mediante una serie di prove da effettuarsi in opera sugli elementi dell’edificio realizzato.
Se si considera inoltre la responsabilità assunta dal professionista “certificatore energetico“, che dovrà essere “terzo” rispetto alla committenza ed all’impresa, la questione non appare di poco conto.
Il certificato energetico è infatti un documento “trasparente” che attesta i consumi energetici di un edificio, in presenza di un “utilizzo standard” da parte del proprietario. Per “utilizzo standard” si intende, ad esempio, un certo numero di ricambi d’aria al giorno, il mantenimento di una certa temperatura, ecc., come stabilito dalla normativa.
Un proprietario di immobile che, utilizzando “normalmente” la propria abitazione, veda ad esempio i propri consumi per il riscaldamento essere significativamente superiori a quanto riportato nel certificato energetico, potrebbe chiedersi se la propria abitazione, in sede di vendita, non sia stata sopravvalutata, e quindi effettuarne una verifica.
COME SI ESEGUE IL COLLAUDO DI UN EDIFICIO?
Sono possibili tre tipi di verifiche che si possono eseguire in opera, ognuna delle quali disciplinata da una specifica norma tecnica:
- Valutazione qualitativa dell‘involucro termico dell’edificio mediante termografia ad infrarossi (secondo la norma UNI EN 13187);
- Valutazione del valore di trasmittanza in opera con termoflussimetro (secondo la norma ISO 9869);
- Valutazione della permeabilità all’aria dell’edificio (o “blower door test“, secondo la norma UNI EN 13829 e UNI EN ISO 9972).
Le tre verifiche sopra descritte sono le uniche che consentono di determinare la buona esecuzione dell’edificio in relazione a quanto progettato ed a quanto riportato nel certificato energetico.
DIAGNOSI ENERGETICA
CHE COS’E’ LA DIAGNOSI ENERGETICA?
La diagnosi energetica si configura come una procedura di analisi indispensabile per capire in che modo viene utilizzata l’energia in un edificio, quali siano le cause principali degli eventuali sprechi ed eventualmente quali siano gli interventi che possono essere suggeriti all’utente per migliorare la prestazione energetica dell’edificio.
Lo scopo principale è quello di produrre un piano energetico che valuti non solo la fattibilità tecnica ma anche quella economica delle azioni proposte.
La diagnosi energetica degli edifici si realizza attraverso precise modalità operative che si possono riassumere nelle seguenti fasi:
- Valutazione del fabbisogno di energia primaria dell’edificio attraverso:
- sopralluogo per l’analisi dello stato di fatto;
- raccolta informazioni dettagliate su involucro, impianto termico e impianto elettrico;
- analisi delle strutture e valutazione della trasmittanza termica di ciascun componente dell’edificio;
- calcolo del fabbisogno di energia primaria.
- Analisi dei consumi reali annui dell’edificio.
- Analisi dell’involucro edilizio dell’edificio attraverso:
- ispezione termografica con individuazione dei componenti maggiormente disperdenti e dei ponti termici;
- misura in opera delle prestazioni termiche dei componenti con termoflussimetro.
- Analisi dell’efficienza dell’impianto di illuminazione.
- Valutazione dello stato di fatto con proposte di interventi migliorativi, generalmente individuati tra le seguenti tipologie:
- interventi sull’involucro edilizio;
- interventi sugli impianti termici o di climatizzazione estiva;
- impianti per la produzione di calore che utilizzino energie rinnovabili;
- impianti fotovoltaici;
- interventi di risparmio energetico sull’impianto elettrico e di illuminazione.
- Studio della fattibilità tecnico-economica degli interventi selezionati per la riduzione dei consumi.
- Valutazione della fattibilità tecnico-economica di impianti alimentati a fonti rinnovabili di energia.
La diagnosi energetica si può sinteticamente definire come:
- un insieme sistematico di rilievo, raccolta ed analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e alle condizioni di esercizio dell’edificio e dai suoi impianti;
- una valutazione tecnico-economica dei flussi di energia.
e i suoi obiettivi sono quelli di:
- definire il bilancio energetico dell’edificio, individuare gli interventi di riqualificazione tecnologica e valutare per ciascun intervento le opportunità tecniche ed economiche;
- migliorare le condizioni di comfort e di sicurezza, riducendo le spese di gestione.
QUALI SONO LE TECNICHE DI DIAGNOSI ENERGETICA PIU’ DIFFUSE?
Le tecniche di diagnosi energetica maggiormente diffuse sono:
- Termografia ad infrarossi per la rilevazione delle irregolarità termiche degli involucri edilizi (secondo la norma UNI EN 13187). La tecnica termografica permette la “misura” delle temperature superficiali degli elementi edilizi
- Termoflussimetria per la misura della trasmittanza in opera (secondo la norma ISO 9869)
- Blower Door Test per misure di permeabilità all’aria (secondo la norma UNI EN 13829 e UNI EN ISO 9972)
Vediamo più nel dettaglio queste tecniche di collaudo energetico e di diagnosi energetica
La termografia permette di eseguire una “valutazione qualitativa dell’involucro esterno dell’edificio” perché fornisce velocemente e con notevole precisione una visione completa delle dispersioni termiche dell’edificio.
Con la termografia dunque non è possibile determinare un valore di trasmittanza di un elemento dell’involucro edilizio, ma è possibile eseguire una lettura complessiva delle differenze superficiali di temperatura delle diverse zone dell’edificio.
La termografia diventa quindi una prova fondamentale per decidere dove effettuare la verifica della trasmittanza. Infatti, senza aver preliminarmente effettuato una termografia, non è possibile scegliere esattamente dove effettuare le prove termoflussimetriche per la misurazione in opera della trasmittanza.
La termografia è una tecnica ispettiva di sicuro interesse alla figura del certificatore energetico. Per calcolare il valore U (trasmittanza termica) di pareti, solai o coperture, suddetta figura può avvalersi di software appositamente sviluppati (che non danno garanzia di risultati oggettivi), oppure utilizzare adatti strumenti di misura che determinano in maniera precisa i valori di trasmittanza termica (termoflussimetro).
La termografia ad infrarossi è regolata dalla norma UNI EN 13187, specifica per la rilevazione qualitativa dell’involucro edilizio con metodo termografico e consente la rilevazione della temperatura superficiale dell’involucro per verificarne la buona esecuzione dell’isolamento termico (inclusa la rilevazione dei ponti termici).
La norma UNI EN 13187 definisce un metodo qualitativo che utilizza un esame termografico, per la rilevazione delle irregolarità termiche degli involucri edilizi. Essa si applica alla determinazione della posizione delle irregolarità termiche e delle infiltrazioni di aria attraverso un involucro edilizio. La norma non si applica alla determinazione del livello di isolamento termico e della tenuta all’aria di una struttura edilizia.
A seguito dell’esito dell’ispezione termografica, si può procedere alla valutazione qualitativa dell’involucro edilizio, mediante la misura del valore della trasmittanza delle pareti.
La verifica viene effettuata mediante termoflussimetro a piastra col metodo delle medie progressive secondo la norma ISO 9869. Il metodo delle medie progressive (o media mobile) consiste nel calcolare i valori di trasmittanza utilizzando ad ogni istante i valori di flusso e di temperatura calcolati su tutti gli istanti precedenti. In questo modo il valore di trasmittanza tende ad approssimare asintoticamente quello che meglio rappresenta il comportamento della struttura.
I termoflussimetri sfruttano il fenomeno fisico noto come “effetto Seebeck“, ovvero la generazione di una forza elettromotrice in un circuito costituito da metalli diversi quando i punti di giunzione si trovano a temperature diverse. Il termoflussimetro a piastra dev’essere montato sulla parete dove la temperatura è più stabile, ovvero all’interno dell’abitazione.
Per la misura su elementi costituenti l’involucro edilizio esterno, bisogna evitare l’esposizione solare, quindi è raccomandata la misurazione sulla parete esposta a nord o comunque su pareti non direttamente esposte all’irraggiamento solare.
È bene effettuare la misura di presenza di buone differenze di temperatura tra interno ed esterno (almeno 8°C/10°C, condizioni che si verificano soprattutto in inverno) e la durata minima della misura dovrebbe essere di almeno 72 ore, ma se la temperatura non dovesse essere stabile attorno al termoflussimetro è necessaria una misura più lunga.
Il Minneapolis Blower Door attualmente costituisce uno degli strumenti per la misurazione della permeabilità all’aria con il maggior successo a livello mondiale.
La diagnosi energetica dell’edificio con l’utilizzo della tecnica termografica in combinazione con la misurazione BlowerDoor migliora notevolmente la qualità dei dati acquisiti. Con l’uso combinato di entrambi gli strumenti è possibile ottenere informazioni dettagliate relative allo stato dell’involucro e di documentarle in modo esplicito nell’ambito della certificazione di qualità.
La misurazione della permeabilità all’aria consiste nel montaggio di un ventilatore Blower Door su una porta esterna o una finestra dell’edificio.
Mentre tutte le altre porte esterne o finestre vengono chiuse, tutte le porte interne dell’edificio devono essere aperte. La procedura automatica di misurazione Blower Door è descritta nella norma di misurazione europea EN 13829 e nella norma internazionale ISO 9972. Con l’aiuto del ventilatore Blower Door si aspira di aria dall’interno dell’edificio in modo da creare una depressione di 50 Pascal all’interno. Nel caso di fessure nell’involucro dell’edificio entra aria dall’esterno all’interno dell’edificio.
Durante un giro d’ispezione si individuano queste infiltrazioni per esempio con l’aiuto di uno strumento per la misurazione della velocità dell’aria (anemometro) o la termografia ad infrarossi.
Grazie alla sua capacità operativa particolarmente ampia da 19 m³/h a 7.200 m³/h, il sistema di misurazione Minneapolis Blower Door può essere utilizzato universalmente sia per la misurazione della permeabilità all’aria di case passive (portata in volume a partire da 20 m³/h), che per case monofamiliari di nuova costruzione (portata in volume all’incirca 1.000 m³/h) o per edifici vecchi (portata in volume all’incirca di 7.200 m³/h).
Anche per la determinazione della ermeticità di locali sterili come laboratori (portata in volume a partire da 20 m³/h) si utilizza la Minneapolis BlowerDoor.
Per la misurazione di grandi capannoni industriali o di edifici amministrativi è facilmente possibile combinare insieme più apparecchi Blower Door.
Grazie a una tecnologia modernissima la misurazione Blower Door è automatica e controllata dal computer, ma in caso di necessità è possibile controllarla in manuale.
Lo STUDIO LED ENERGY esegue collaudi energetici e diagnosi energetica principalmente in Veneto nelle provincie di Verona, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza e Lombardia nelle provincie di Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.